Il territorio del Comune di San Prospero sulla Secchia offre l'opportunità di osservare alcune delle più belle e caratteristiche costruzioni antiche della pianura modenese, di riscoprire il loro rapporto con l'ambiente e recuperare l'interesse per quelle che, a tutti gli effetti, vanno considerate importanti testimonianze dei secoli passati.

Le tipologie edilizie qui rappresentate sono: 

  • la torre a colombaia: complessi a più piani di forma slanciata, nella cui parte sommitale era presente la colombaia; l'esemplare meglio conservato è quello che si trova nella parte retrostante la Casa Tusini (31) di via Olmo, mentre il più antico (del ‘300) è quello annesso al Casino Torre (5);
    la villa tradizionale di campagna: edifici innalzati per essere destinati a dimora lontana dal paese o dalla città e per soddisfare anche le esigenze dell'attività agricola. Fra le più interessanti, da ricordare le Ville Alessandrini (23) e Rizzatti (22), innalzate nei secc. XVI - XVII, "I Torrioni" (15) (prima metà del '500), l'ex Villa Vecchi (27) e la Casa Valisnieri (21), entrambe di fine '700, e la Villa Bulgarelli (6) (1820); 
  • i "casini delle delizie": costruzioni che solitamente rappresentavano il naturale completamento al palazzo signorile. Nascevano come luoghi dove si svolgevano feste, banchetti e battute di caccia e si affermarono nel Modenese soprattutto dal '500. Esemplari di un certo valore ambientale sono il Casino Barbieri (19) (ora villa Lugli), originario del '300, e il settecentesco Casino Zanfrognini (24); 
  • la casa a corte: struttura che nella bassa pianura modenese veniva utilizzata per le aziende agricole di considerevoli dimensioni, caratterizzata dalla presenza di più abitazioni e diversi rustici (stalla, fienile, granaio, porcilaia, forno, cantina, ripostigli vari).Tutti questi edifici potevano essere uniti (corte chiusa) o staccati (corte aperta). Il più antico esemplare di corte chiusa è la Corte Bocchi (26) di Staggia (prima metà del '400); altri interessanti esemplari sono la settecentesca Corte Verdeta (16) e l'ottocentesca Corte Tusini (1). L'unico complesso che si rifà ai canoni della corte aperta è il Palazzo Giusti (18), originariamente di proprietà della famiglia Castelvetri. 

UN PERCORSO POSSIBILE:

(gli edifici di seguito elencati sono proprietà private, pertanto non è possibile visitarli e sono visibili soltanto dall'esterno) 

Il modo migliore per riscoprire e apprezzare questa ricca varietà di antiche tipologie edilizie è di seguire un itinerario che può iniziare, se si vuole partire dal capoluogo, dalla Corte Tusini (1): notevole complesso a forma di corte chiusa entro cinta muraria quadrata di circa 60 metri di lato. E' situata lungo via Pace, a poca distanza dalla sede municipale. Fatta costruire nel 1822 dai fratelli Pietro, don Domenico, don Francesco e Alberto Tusini, è composta da edifici bassi e lunghi disposti a f orma di U, dove trovano posto l'abitazione del custode, i servizi rurali e la serra. All'interno vi è la dimora padronale attorniata da bosco-giardino con esemplari di alto fusto. Proseguendo per la vicina via Chiesa incontriamo l'ottocentesco Casino Sacchi (2) (ora Tusini), bell'esemplare di dimora padronale con annessi fabbricati di servizio. Poco oltre si può osservare la settecentesca Casa Baraldi (2), che nel 1860 ospitò la prima sede municipale. Dall’altra parte della strada, a pochi passi dal canale, è visibile il Casino Torre (5) originario del ‘300 ma fortemente rimaneggiato. Procedendo per via Chiesa si giunge alla Villa Bulgarelli (6), edificio innalzato nel 1820. Se si prosegue il cammino fino all'incrocio con la via Viazza e qui si svolta a sinistra, proseguendo per un centinaio di metri, si passa davanti ad una dimora residenziale dei primi dell'800, la Casa Becchi (7), che fu anche sede municipale per alcuni lustri. Dopo un po' si imbocca via Pace per arrivare all'incrocio con il Canaletto. Andando in direzione di Modena si incontra il settecentesco Castello Delfini (8), bel complesso con viale alberato d'accesso ed edifici accessori di un certo interesse tipologico. Lungo il Canaletto, sempre in direzione di Modena, si trovano dapprima l'ottocentesca Villa Gibertini (ora Stradi) (9), sede municipale dal '44 al '46, poi il Casino Palmieri (ora Manicardi), abitazione signorile della seconda metà dell'800, e la Casa Gasparini , dimora rurale del '700. Sulla vicina via Roncaglio vi è la Casa Gherardi (13), conosciuta come "Il Casinone", costruzione di interesse tipologico della prima metà del '600. Proseguendo verso sud si arriva al casino dell'Opera Pia Luppi (ora proprietà Corte Gasparini) (12), grosso fabbricato a forma di corte chiusa fatto costruire nella metà dell'800 da Giovanni Luppi. Lungo la via Viazza, nel tratto che porta alla secentesca trattoria del Cristo, si trova il Casino Salsi (11), complesso dei secc. XVII - XVIII appartenuto a Giovanni Salsi, sindaco di San Prospero dal 1864 al 1868. Tornando sul Canaletto verso il capoluogo si imbocca la via Brandoli est e si giunge sulla via Verdeta, dove si impone l’edificio Due Torri, meglio conosciuto come “I Torrioni” (15), bellissima costruzione a pianta centrale fatta realizzare nella prima metà del ‘500 su progetto dell’architetto Sesastre Castaldi. Ad alcune centinaia di metri vi è la costruzione rurale di foggia settecentesca denominata Corte Verdeta (16) , già di proprietà del duca di Modena Francesco IV; accanto si erge l’oratorio di San Gaetano del 1771. Di fronte è la via Belfiore al termine della quale si trova l’ottocentesca Villa Vaccari (17). Si prosegue per la via Verdeta fino al punto in cui la strada divide la siepe che costeggiava la ferrovia Sassuolo-Mirandola, non più in funzione dal 1964. A pochi passi vi è un raggruppamento di edifici denominato Palazzo Giusti (18), già dimora della nobile famiglia Castelvetri, un complesso di valore storico e architettonico composto da ben otto edifici di epoche diverse, fra cui il palazzo di forma quadrangolare e una coeva torre con caditoie originali. Di fronte ad uno dei viali d'accesso al palazzo Giusti si trova la via Verdeta di Sotto, lungo la quale vi è il Casino Barbieri (19), ora villa Lugli, casa padronale originaria del '300, con annessi l'oratorio di San Luigi e una casa colonica. A ridosso della vicina strada provinciale Cavezzo-Camposanto è la Casa Torretta o Bastardella (20). Proseguendo in direzione di Staggia si arriva all'incrocio fra la via Bosco e la via Forcirola. Al termine di quest'ultima arteria vi è la Casa Torretta (29) , interessante complesso con nucleo rurale e tipico torrazzo quattrocentesco appartenuto alla nobile famiglia Montecuccoli. Lungo la via Canaletto in direzione verso sud sulla sinistra c’è l’ex possesione Giardina ora Casa Tusini-Rocca (28). All'incrocio della via Bosco con il Canaletto vale una sosta il cinquecentesco Casino Tusini (32). Lungo la via Bosco si incontra dapprima la Villa Zanfrognini (24) (sec. XVIII), circondata da parco con diverse piante di alto fusto, poi due complessi dai lineamenti architettonici comuni, la Villa Alessandrini (23) e la Villa Rizzatti (22), nelle cui parti retrostanti sono ancora visibili i tumuli delle ghiacciaie. Entrambe originarie dei secc. XVI - XVII, conservano un folto boschetto. Piuttosto ampia e ben conservata l'area verde realizzata ai primi anni '80 del XX sec. intorno alla sobria ed elegante villa Alessandrini. Se si continua per la via Bosco in direzione dell'incrocio con la Cavezzo-Camposanto si passa di fianco alla Villa Traldi o Valisnieri (21), di probabile origine tardo settecentesca, acquistata nel 1820 da Fausto Valisnieri, fattore dei conti Munarini, allora proprietari della corte Verdeta. Nel centro di Staggia, in prossimità della chiesa parrocchiale, vi è la quattrocentesca Corte Bocchi (26) acquistata da Tito Bocchi nel 1936. In prossimità dell'incrocio fra via Chiesa e via Gallerana si può vedere, circondata da ampio e ben curato giardino all'inglese, l'ex Villa Vecchi (27) (anticamente Malavasi), costruita nel 1790, come risulta dalla data impressa all'interno dello scalone. Svoltando a destra su via Gallerana si raggiunge, nuovamente, il Canaletto di qui dirigendosi verso il capoluogo, conviene svoltare a destra e prendere la via Olmo per arrivare alla Casa Tusini (31), costruzione originaria del '600, con retrostante torre colombaia un tempo collegata, attraverso cinta muraria, all'abitazione principale. Sempre in via Olmo, si può osservareil Casino Bulgarelli (30), ora di proprietà Gennari, enorme complesso di un certo valore tipologico e architettonico dei secc XVIII - XIX.

Note:

(Il riferimento numerico sopra indicato coincide con la numerazione delle ville nell'allegato percorso); Molti degli edifici presenti sul territorio di San Prospero a seguito del sisma del 2012 hanno riportato gravi danni strutturali, pertanto, anche, alcune delle ville di seguito descritte sono ancora gravemente lesionate o attualmente in fase di ristrutturazione.


Immagine da ModenaDintorni-Altervista